venerdì 11 febbraio 2011

3 - ... "e pur si muove".....


A 20 giorni circa dalla pubblicazione del primo post, traccio un bilancio parziale sull'attività del BLOG.
Ci sono stati, fino ad ora, più di 600 contatti. Molte persone, hanno dimostrato il loro apprezzamento all'iniziativa contattandomi di persona, telefonicamente, con sms, mail, ecc...
Come se non bastasse, il BLOG (grazie all'amico ed ex cestista Silvano Frigo), si è guadagnato un logo che ne accresce l'impatto grafico.
Grazie a tutti!
L'insieme di questi segnali, a mio avviso, permette di scorgere una Vicenza cestistica viva, in ascolto, pronta a recepire con interesse qualsiasi nuova iniziativa. E' quello che speravo e ne sono molto contento.
C'è però un rovescio della medaglia che, secondo me, fotografa altrettanto nitidamente ciò che sta accadendo (e non solo in questo ultimo periodo) sotto i canestri della nostra città.
Infatti, nonostante i numerosi contatti personali di cui scrivo sopra, i commenti pubblici sono stati molto pochi. Non sono ancora arrivati, parafrasando il basket, gli assist per un dibattito più esteso, per uno scambio di pareri ed opinioni tra gli appassionati della palla a spicchi berica.
Ritengo quindi indispensabile riafferamare qual è la mia speranza verso questa iniziativa:
Il BLOG non vuol essere altro che un luogo (immaginiamolo come una sala riunioni virtuale), dove ognuno può esprimere la propria idea sull'attuale situazione della nostra PALLACANESTRO.
Solo uno strumento, quindi, non una soluzione. Un mezzo da utilizzare per proporre riflessioni, ricavare nuovi spunti di discussione fino ad arrivare, se possibile, a condividere delle idee.
Nel post precedente ho manifestato il mio apprezzamento per l'operato delle società sportive vicentine in grado di resistere fieramente all'attuale burrasca.
Ma i contatti che ho avuto in questi giorni mi hanno fatto scoprire un aspetto nuovo che prima non avevo saputo cogliere.
Ho notato, infatti, che all'interno di queste realtà è in corso un intenso e costante confronto tra dirigenti, allenatori ecc.., che non è solo teso a scovare le risorse per sopravvivere ma, spesso, è finalizzato ad individuare soluzioni per accrescere e migliorare la propria attività. Ritengo questo risvolto della vita delle nostre società estremamente significativo.
Non posso esimermi però dal sottolineare che, sovente, tali discussioni non sono in grado di assumere una visione globale o, perlomeno, cittadina del problema.
Chi di noi non ha mai sentito parlare del famoso "orticello" in cui si interrano tutte le speranze di crescita del basket a Vicenza! Puntualmente evocato in ogni discussione cestistica, regolarmente accusato di essere il male assoluto della Pallacanestro nella nostra città, il nostro bel "orticello" torna al ruolo di protagonista al momento di fare programmi, allestire squadre, trovare risorse, ecc...
E solo una mia impressione? Lo spero ma, sinceramente, temo di no.
Cos'è che  alimenta questa carenza di dialogo tra società? Pigrizia, paura di azzardare iniziative troppo ambiziose per poi ritrovarsi con le chiappe a terra? Forse una certa presunzione di saper far meglio degli altri? Od è forse un retaggio di anni di sospetti e diffidenze reciproche?
Ora come ora non ho la risposta. Sono convinto però che, attraverso il BLOG, anche questo aspetto ci sarà più chiaro. 
Nel prossimo post esporrò qualche mia idea per il nostro Basket, partendo anche dal commento dell'amico Roberto Cerin al secondo post.
Intanto, nel mio piccolo, vi propongo la mia personale versione delle "10 domande" (alcune nuove e altre riproposte dal precedente post), con l'augurio che possano rinfocolare la discussione.
LE 10 DOMANDE SULLA "PALLACANESTRO A VICENZA":
  1. E' questo il massimo del movimento cestistico che Vicenza può produrre?
  2. Cosa ostacola la crescita della Pallacanestro a Vicenza?
  3. Dirigenti, Allenatori, Giocatori: di quale, tra queste 3 figure, c'è più bisogno a Vicenza?
  4. A Vicenza la disponibilità di impianti consente alle società una seria programmazione dell'attività?
  5. A Vicenza, il reperimento di risorse economiche, è più problematico rispetto ad altre provincie venete o agli altri comuni della nostra stessa provincia?
  6. C'è all'orizzonte qualche realtà in grado di riprodurre alcuni periodi felici del passato, assumendosi un ruolo di traino e polarizzazione dell'intero movimento cittadino?
  7. Oppure, l'unica speranza di rinascita della pallacanestro in città deve, necessariamente, passare attraverso quello spirito di collaborazione tra le "piccole" società cittadine auspicato da sempre ma, troppo spesso, risoltosi con sterili e brevi accordi di mera convenienza?
  8. La FIP vicentina, dovrebbe in qualche modo intervenire per aiutare le società affiliate a risollevare le sorti del basket nel capoluogo? Se si, come?
  9. Ed oltre alla FIP, il Comune di Vicenza potrebbe attraverso l'assessorato allo sport collaborare in qualche modo con le società operanti a Vicenza per agevolare la pratica del nostro sport?
  10.  (*)
(*) La domanda n. 10 proponetela  voi!!
 A presto.

3 commenti:

  1. Ciao a tutti, ciao Stefano!
    Provo a dare qualche risposta io (Gianluca Rappo), molto modestamente e molto personale, anche se da fuori comune di Vicenza, ma molto vicino):
    1. Per ora sì!
    2. Non c'è il "traino". Anche chi in passato poteva farlo faceva in pratica guerra alle piccole per portar via i ragazzini interessanti invece di collaborare positivamente
    3. Nell'ordine in cui l'hai scritto
    4. Non rispondo, sono in altro comune e non conosco i particolari
    5. Qui siamo molto troppo calciofili.... e pure nel calcio si fa fatica, quindi mi sa che è problema economico generale
    6. Secondo me per ora no
    7. Gli accordi tra piccole alla fine se non sono molto ben organizzati muoiono dopo pochi anni
    8. Secondo me... no! Nel senso che ha compito superiore, organizzativo dei campionati ecc. Non può fare il lavoro delle società
    9. Non rispondo, sono in altro comune....
    10. Se ci sono ancora società che pensano che tutto sia permesso (vedi esordienti che giocano a zona (!!) o che presentandosi in 8 riescono a far giocare qualche bimbo solo un tempo (!!), che non costringe in qualche modo i suoi collaboratori a seguire i corsi di allenatori o istruttori, mandando in panca minibasket personaggi che pensano di saper tutto, che non segue le direttive FIP in nulla...) come può migliorare il nostro sport?

    Termino con un paio di considerazioni:
    1. al di là del risultato sportivo a un certo livello che dovrebbe esserci, ci dovrebbe essere spesso un altro spirito fin dalle basi, fin dalle piccole
    2. La FIP con le nuove regole U13 e U14, che ho abbondantemente contestato, ha posto numero minimo giocatori in campo in 10, contro gli 8 degli anni passati. Nelle piccole realtà avere 13-14 ragazzini in una categoria è sempre più difficile, ma se era 8 il minimo si aveva margine di 2 giocatori in più. Quest'anno avevamo solo 9-10 U14, con le regole scorse saremmo stati sempre o quasi a posto, quest'anno ci siamo trovati a perderle tutte a tavolino (non che sul campo sarebbe cambiata la storia), con gli arbitri che non sapevano nemmeno il regolamento se farli giocare comunque o no (e qui si aprirebbero altri discorsi...). Ora per il prossimo anno questi numeri in passato ci permettevano di provare a giocare il campionato, con queste regole molto probabilmente dobbiamo lasciare a casa questi ragazzini.
    Guardiamo dunque anche lo scopo "sociale" della nostra attività, non solo l'agonismo, visto come risultato massimo da raggiungere, anche se in qualche modo collegati, secondo me.

    Ciao!

    Gianluca Rappo
    Istruttore MB/Allenatore/Presidente/Papà di un minigiocatore (che promette abbastanza bene...) A.D. 7 Mulini Basket

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  2. CIAO GIANLUCA E GRAZIE PER IL TUO INTERESSANTE INTERVENTO.
    SPERO, COME AL SOLITO, POSSA ESSERE SPUNTO PER NUOVE DISCUSSIONI.
    PER QUANTO MI RIGUARDA VORREI, BREVEMENTE, COMMENTARE SIA LA TUA "DOMANDA N. 10", SIA LE TUE CONSIDERAZIONI.
    IN MERITO ALLA DOMANDA 10, SECONDO ME GLI ATTEGGIAMENTI E I COMPORTAMENTI CHE DENUNCI SONO CAUSATI DA MANCANZA DI "ETICA SPORTIVA" A SUA VOLTA CAUSATA DA SCARSA "CULTURA SPORTIVA".
    CREDO CHE MIGLIORARE ED ALLARGARE LA DIFFUSIONE DEL NOSTRO SPORT POSSA CONTRIBUIRE ANCHE A FARCI PROGREDIRE IN TAL SENSO.

    INFINE DUE PAROLE SULLE TUE CONSIDERAZIONI: SONO CONVINTO CHE IL RISULTATO SPORTIVO (ANCHE NEI SETTORI GIOVANILI) POSSA E DEBBA RIPERCUOTERSI POSITIVAMENTE SU TUTTO IL MOVIMENTO. NEL PROSSIMO POST (CHE STO PREPARANDO) CERCHERO' DI SPIEGARE COME, A MIO AVVISO, CIO' PUO' ESSERE POSSIBILE.
    NON CONOSCEVO ED, OVVIAMENTE, MI LASCIANO PERPLESSO LE NORME FIP SUI TORNEI U13 E U14.
    PERSONALMENTE (MA PENSO DI NON ESSERE IL SOLO) SAREI MOLTO CURIOSO DI SAPERE LE MOTIVAZIONI CHE HANNO SPINTO AD ADOTTARE QUESTE REGOLE. SAREBBE GIA' UN GROSSO PASSO AVANTI.
    CIAO

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  3. Aggiungo una cosa riguardo tali nuove norme: alla mia email di "protesta" a suo tempo fatta inviata a FIP regionale e a tutte le squadre del nostro girone, pochi hanno risposto. Della serie "Quando il problema non tocca a te...." auguro loro di non avere gli stessi problemi i prossimi anni però! Altri invece si sono resi conto e anche se non avevano problemi di numero hanno approvato la mia contestazione anche in FIP.
    Termino concordando con te che il traino fa sì che il movimento cresca (basta sia costruttivo e finora non è stato così) e pure sul fatto di questione di etica sportiva, era proprio quello che intendevo!

    Ciao, Gianluca

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