E' stata una semifinale sicuramente amara per i vicentini (sconfitti 70 a 76 dopo 1 t.s.) ma che nulla toglie alla loro eccezionale stagione. Al contrario, ne accresce la consapevolezza di poter giocare alla pari con i migliori gruppi della nostra regione.
In esclusiva per PALLACANESTRO A VICENZA, pubblico un' intervista a coach MASSIMILIANO GIUGNI, conosciutissimo allenatore vicentino il quale, ancora una volta, ha saputo plasmare i propri giocatori migliorandone le qualità tecniche e morali fino a trasformarli in una squadra vincente.
INTERVISTA A COACH GIUGNI:
CIAO MAX, INNANZITUTTO COMPLIMENTI A TE, AI TUOI RAGAZZI E ALLA SOCIETA' ARACELI PER L'OTTIMA STAGIONE UNDER17.
INIZIAMO DALLA FINE E, QUINDI, DALLE FINAL FOUR DI ERACLEA: CHE E' SUCCESSO IN SEMIFINALE?
R: Il ricordo del -50 in amichevole di inizio stagione e del -25 del mese prima in semifinale provinciale ha pesato nell'approccio iniziale. Penalizzati dalla paura abbiamo subito pagato chiudendo all'intervallo lungo sotto di 10. Rinfrancati dall'essere ancora in partita abbiamo iniziato a difendere forte e bene, recuperando molti palloni e rosicchiando via via punti sino al meno due. L'inizio del quarto tempo è stato di una intensità incredibile, li abbiamo presi e superati fino al + 5 grazie ad una difesa a zona tre-due preparata in venti minuti il giorno prima. Ad una manciata di secondi dalla fine siamo pari ma un canestro di Franzina ci porta a più 2 a 9 secondi dalla fine. Inizia l'ultima loro azione, difendiamo forte e quando manca un paio di secondi alla fine si vede l'arbitro fermare l'azione facendo ampi cenni di annullamento del canestro giunto dopo il fischio. Pare che Roberto Palatini avesse chiamato il time-out ma che il tavolo non se ne fosse subito accorto bloccando e facendo partire il crono in ritardo. In pratica era finita la partita ma non per l'arbitro che ha ordinato la ripetizione dell'azione!! (mai visto in tanti anni di carriera). Ripartiti da metà campo, abbiamo scelto di raddoppiare i loro giocatori più importanti e abbiamo preso canestro all'ultimo secondo. Nel supplementare, la surreale situazione creatasi e la loro esperienza ha avuto il sopravvento.
RECRIMINAZIONI A PARTE, RIMANE IL FATTO CHE AVETE PRATICAMENTE AZZERATO IL DIVARIO CON THIENE CHE, SOLO UN MESE FA, SEMBRAVA INCOLMABILE.
R: Ho sempre creduto nel lavoro in palestra e che ripagasse sempre dei sacrifici fatti. Essendo un allenatore di vecchio stampo i ragazzi hanno subito una pressione notevole da parte mia, sia in termini di carichi di lavoro che di richiesta di determinati valori. L'emozione provata nel vederli sfidare finalmente a viso aperto gente più grande e più esperta rimarrà tra le cose più preziose dei miei anni in panchina.
I TUOI RAGAZZI SONO QUASI TUTTI AL PRIMO ANNO UNDER 17. TI ASPETTAVI UNA STAGIONE COSI' POSITIVA?
R: Sapevo di avere cominciato un lavoro che avrebbe via via prodotto risultati. L'incognita era tutta nella testa dei ragazzi e nella loro capacità di superare sia lo scoglio psicologico di tante sconfitte degli anni precedenti e sia l'avere un brontolone perenne in palestra. Sono stati bravi ma... tessuto buono ce n'è in questa squadra.
LO SO CHE NON E' SIMPATICO PARLARE DEI SINGOLI, MA DI UN TUO RAGAZZO, BENETTI, SI DICE UN GRAN BENE. TU HAI ALLENATO TANTI BUONI GIOCATORI, PREVEDI UN FUTURO CESTISTICO IMPORTANTE PER LUI?
R: Gabriele ha mezzi fisici importanti e buona attitudine al miglioramento tecnico. Ho allenato tanta gente in gamba e che ha avuto poi una buona carriera. Lui sa quali sono i suoi limiti, tutti dentro la testa. Se sconfigge quel po' di pigrizia che lo contraddistingue stiamo parlando di uno dei migliori giocatori che Vicenza abbia mai visto. Deve giocare in mezzo e contro gente forte.
SEI TORNATO AD ALLENARE DUE STAGIONI FA DOPO UN PERIODO DI PAUSA. CHE PALLACANESTRO HAI RITROVATO A VICENZA?
R: La situazione è complicata. Mancano strutture adeguate, dirigenti e allenatori. Quelli che ci sono non hanno la passione che ci ha animati all'inizio della nostra avventura facendoci stare in palestra a vedere basket fatto da altri per ore e ore. Sono chiaramente cambiati i tempi ma i ragazzi, inseriti in contesti seri e professionali, rispondono sempre. Dobbiamo essere credibili, ma vale per tutti i settori della vita.
PENSI SIA POSSIBILE RISOLLEVARE LE SORTI DEL NOSTRO BASKET? SE SI, COME?
R: Vicenza ha potenzialità enormi, smisurate direi. La mia ricetta, semplicistica per amor di brevità, è: i migliori allenatori tutti in una società a ricreare una sorta di scuola. Grande attenzione al reclutamento al minibasket e i migliori istruttori nelle fasce giovani.
COSA C'E' NEL FUTURO DI COACH GIUGNI?
R: Ancora palestra e ragazzi da allenare, è una splendida malattia. Non so ancora dove. Presto deciderò.
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